Le scelte sostenibili nel carrello degli italiani

Gli italiani nel corso del 2023 si sono mostrati sempre più attenti nella scelta di prodotti alimentari che avessero un packaging più green; ce lo rivela un'indagine dell'Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma.

Dalle statistiche emergono dati interessanti che mostrano non soltanto la volontà di optare verso confezioni che preservino le proprietà organolettiche degli alimenti, ma anche su altri aspetti riguardanti l’ecosostenibilità.

Pare che il 65% degli italiani ha inserito nel proprio carrello di spesa prodotti con packaging sostenibile, prediligendo tra tutti, cartone per bevande e vetro.Nonostante gli aumenti su materie prime e su tutta la filiera alimentare, scegliere la sostenibilità a prezzi non sempre convenienti, risulta essere un segnale importante che rivela una crescente sensibilità del consumatore in materia di tematiche ambientali.

Il 67% degli italiani è convinto che, anche se ci sarà un rientro dell’inflazione, i prezzi non torneranno ai normali livelli degli ultimi anni con conseguenze dirette sul carrello della spesa. Malgrado un’erosione del potere di acquisto e il ricorso a inevitabili strategie di risparmio, sta crescendo in modo significativo la sensibilità degli italiani verso l’acquisto di prodotti caratterizzati da un packaging che non solo deve presentare caratteristiche di sostenibilità, ma che dovrebbe anche essere un veicolo per trasmettere valori e informazioni utili a supportare la decisione di acquisto” – commenta Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence & Business Information di Nomisma.

La cosa sorprendente emersa dalle analisi è la dimensione di questa attenzione, che ci restituisce i parametri di scelta dei prodotti da parte dei consumatori: nell’ordine, spiccano maggiormente prodotti senza overpacking (58%), interamente riciclabili (56%) e con ridotte quantità di plastica (47%).

Tuttavia, 1 italiano su 5 non è soddisfatto delle informazioni riportate sulle confezioni; in particolare il 76% vorrebbe maggiori indicazioni sulla sostenibilità del prodotto. Sintomo evidente che bisogna fare ulteriori passi nelle modalità d’informazione per i consumatori, evitando diciture fuorvianti o semplicemente poco chiare.L'etichetta più che mai gioca qui un ruolo fondamentale poiché in grado di fornirci dati utili sul prodotto e sulla sua provenienza. Gli elementi presi più in considerazione dai consumatori sono: l’origine delle materie prime (54%) le modalità di riciclo della confezione (48%), i metodi di produzione del prodotto (40%), l’impatto ambientale della confezione (38%), la catena di fornitura e filiera (36%).

Più in generale, il packaging risulta in cima alle azioni volte alla sostenibilità, poiché innanzitutto, ampiamente utilizzato nel settore alimentare.

Per le sue caratteristiche tecniche il packaging può rappresentare un valido supporto al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 – ha concluso Valentina Quaglietti, Head of Customer Observatories di Nomisma -. D’altro canto, gli obiettivi dell’Agenda 2030 rendono necessario un approccio sostenibile dei modelli di produzione, consumo e riciclo del packaging. Un orientamento allo sviluppo sostenibile (economico, ambientale e sociale) che coinvolge mondo produttivo, società civile, istituzioni nazionali e sovranazionali. In questo nuovo appuntamento, l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo ha posto l’attenzione sugli obiettivi di sviluppo sostenibile che interessano, in maniera diretta o indiretta, il settore del food packaging relativamente a Sicurezza alimentare (Sustainable Development Goal 2), Modelli sostenibili di produzione e consumo (Goal 12), Preservare le risorse marine (Goal 14) e Contrasto alla desertificazione (Goal 15)”.

Queste azioni sono strumenti di valorizzazione a supporto dell’intera filiera e rappresentano delle best practice in grado di generare valore sia per le aziende che per l’ambiente.

Fonte: La sostenibilità passa anche dagli imballaggi-Nomisma (articolo qui)

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